I lunghi

TRAVERSATA GHIFFI, M.PENNA, M.AIONA, PASSO GHIFFI

DESCRIZIONE COMPLETA

PASSO DEL GHIFFI  1067m– ROCCA DELLA SCALETTA 1433m -PASSO INCISA – M.PENNA 1736 m –PASSO SPINGARDA-M.CANTOMORO- M.AIONA 1701 m -PASSO CEREGHETTO-PRATO MOLLO- GHIFFI

26 km     1374 D+      6.30 H

Questo itinerario va affrontato solo da persone dotate di un minimo di esperienza nel muoversi su sentieri di montagna, in parte esposti e su fondo instabile. In particolare la discesa dalla Cresta Nord del M.Aiona non va sottovalutata, ci si muove solo seguendo ometti di pietra ed è da evitare assolutamente con meteo non favorevole.

Lasciare la macchina presso il parcheggio del Passo del Ghiffi (1067m) pochi chilometri dopo il Passo del Bocco e prendere il sentiero dall’altra parte della strada con il segnavia dell’Alta Via a strisce bianco e rosso.

Dopo una breve salita nel bosco, il percorso spiana e la vista si apre per proseguire su bella traccia attraversando ampie zone destinate al pascolo sempre affacciati sulla Val di Taro, fino al Passo della Scaletta (1241), una selletta nella quale si incontra il sentiero del ritorno. Da qui si percorre in salita la cresta della Rocchetta, su bellissimo percorso aereo e con divertenti roccette, per giungere alla panoramica Rocca della Scaletta (1433m). In leggera discesa, si entra poi in uno splendido bosco di faggi fino al Passo dei Porciletti (1466m), nel quale convergono alcuni sentieri.

Sempre seguendo l’AV proseguiamo nella faggeta che ci accompagnerà fino al Passo dell’Incisa (1463m), antico crocevia di origine romane, con reperti di hospitalis medioevale, sosta per pellegrini e viandanti.

Adesso bisogna seguire la strada sterrata verso sinistra, scendendo leggermente in direzione delle casermette del Penna, fino ad arrivare nei pressi di un ampio slargo (1394m) dove si imbocca sulla destra il sentiero per la cima del Monte Penna, segnato con un triangolo giallo pieno, che sale nel bosco di abeti. Si sale quindi un piccolo e ripido canalino che ci porta ad una selletta, continuando sulla destra arriviamo infine all’attacco del sentiero che taglia la parete Nord.

La cengia è attrezzata molto bene con catene e non presenta particolari difficoltà con il meteo buono, qualche passo un po’ più atletico e in poco si arriva sulla cima del Monte Penna (1735m), con la statua della Madonna di San Marco e annessa cappella. Nelle giornate terse la vista spazia libera a 360 gradi dalle isole toscane alla Corsica e a tutte le maggiori cime delle Alpi: Monviso, Cervino, Monte Rosa fin oltre il M.Bernina.

Per la discesa seguiamo il sentiero segnato con un quadrato giallo pieno, che in pochi passi entra nel bosco e continuiamo a seguirlo fino ad arrivare nuovamente al Passo dell’Incisa. Attraversiamo la strada sterrata e prendiamo nuovamente l’Alta Via in direzione Monte Cantomoro e Passo della Spingarda. Anche questo è un bel tratto che alterna boschi di faggio a ampie radure con rocce sparse. Arrivati al crocevia del Passo della Spingarda (1549m) dobbiamo iniziare la salita al Monte Aiona, seguendo i segnali dell’AV alternati a due strisce gialle. Per la particolare origine geologica il paesaggio si presenta praticamente quasi totalmente privo di vegetazione, pertanto fare attenzione ai segnali posti quasi sempre sulle rocce. E’una zona nella quale con nebbia o nuvole basse non è facile orientarsi in quanto non si hanno riferimenti precisi.

A differenza del Monte Penna, la cima è costituita da un vasto altipiano veramente unico ed affascinante.

Puntiamo verso la cima principale (1702) che si riconosce solo per la croce metallica e un grosso cumulo di pietre. Da qui adesso dobbiamo muoverci a vista senza segnavia in direzione della cresta per la discesa.

Dalla cima bisogna procedere più o meno in direzione nord, puntando il crinale che guarda verso il Monte Penna. Si cammina attraverso una vasta radura erbosa fino a raggiungere il crinale e puntando sempre verso nord si dovrebbero trovare i primi ometti di pietra.

Il percorso prosegue quasi sempre su crinale fino alla cresta rocciosa vera e propria, dove aumenta la frequenza degli ometti. Inizia un saliscendi in cresta divertente e aereo che diventa poi più ripido fino a raggiungere le prime faggete dove dobbiamo incrociare un sentiero in piano. Prenderlo e seguirlo verso destra fino al Passo del Cereghetto.

Da qui si prende la sterrata in salita verso destra, che ci conduce nuovamente al Passo della Spingarda.

Si prosegue diritto in leggera discesa e si arriva la Rifugio Monte Aiona presso Prato Mollo, dove conviene fermarsi  per assaggiare una delle buonissime  torte di Roberta o per un pranzo completo.

Davanti al rifugio la distesa di Prato Mollo, uno dei più ampi bacini intorbati dell’Appenino ligure, dove in passato sono state ritrovate punte di freccia e altri reperti dell’età del rame/bronzo antico. Si attraversa interamente il prato per prendere, al margine del bosco in direzione sud, il sentiero con tre pallini rossi che scende in direzione del Passo della Scaletta, dove ci ricongiungiamo con il sentiero dell’andata.

Giunti alla selletta della Scaletta, passato il cancello di legno , si piega a destra per tornare al Passo del Ghiffi, punto di partenza.

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