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LA VIA DEGLI ABATI, da Bobbio a Pontremoli

Da Bobbio a Pontremoli in 5 giorni, la Via degli Abati è una bella traversata appenninica da affrontare con un minimo di preparazione ed esperienza.

La Via degli Abati è un cammino storico ancora poco conosciuto, nato al tempo dei Longobardi per assicurare l’attraversamento dell’Appenino da Pavia a Pontremoli, agevolando così i contatti e i pellegrinaggi verso Roma.

A Pontremoli si collega alla Via Francigena per arrivare fino alla capitale. Il tratto da Bobbio a Pontremoli, nato tra il VII e il IX secolo,  prese importanza grazie a San Colombano e alla fondazione della potente Abbazia di Bobbio. Da qui serviva una via comoda e sicura per recarsi a Roma a consultarsi con il Papato e per agevolare i commerci e le comunicazioni tra la Lombardia, la Toscana e il Lazio.

Quando poi si è preferito passare dal passo della Cisa, l’attuale percorso della Via Francigena, la Via degli Abati ha iniziato la sua fase di declino. Oggi è un percorso che è in fase di rilancio, grazie all’energia dell’associazione Via degli Abati di Borgo Val di taro, www.viadegliabati.com, rivolgetevi a loro per qualsiasi informazione.

IL NOSTRO CAMMINO

Noi abbiamo percorso la Via degli Abati, da Bobbio a Pontremoli, circa 130 km in 5 giorni di cammino dal 6 all’11 agosto 2019.

Che dire… non è un cammino da sottovalutare, i dislivelli in alcune varianti sono quelli di un cammino di montagna, i segnavia sono presenti ma non sempre evidenti o puntuali ma, con un minimo di attenzione, è veramente difficile perdersi o sbagliare strada. Spesso si incontrano paesini e case sparse per cui è semplice rifornirsi di acqua; per il cibo invece sempre meglio essere indipendenti.

I paesaggi attraversati sono vari, dai boschi misti delle quote più basse alle faggete dei percorsi più alti, dai campi coltivati a foraggio ai paesini di mezza costa in parte disabitati, dalle chiesette di campagna ai santuari più importanti.

Il bello di un cammino come questo è che ti porta ad incontrare località di un Italia che difficilmente riusciresti a conoscere, lontano dal turismo di massa, fatta di paesini che ruotano intorno all’unico albergo o ristorante aperti, spesso tenuto in piedi dalla forza e dalla volontà che solo le donne riescono ad avere.

Gli incontri

E poi gli incontri con le persone, quelle con cui ti fermi per chiedere informazioni sulla via e ti ritrovi ad ascoltare la storia della famiglia o del paese, oppure quelle che ti accompagnano per qualche tappa, condividendo una parte del cammino.

Un passo dietro l’altro

 Alla fine l’importante è camminare, un passo dietro l’altro, da soli o in compagnia, con la voglia di scoprire cosa riserva la prossima curva o la prossima salita. I momenti di difficoltà ci saranno, dopo tante ore passate a camminare a piedi arriva un momento nel quale il corpo ti chiede solo di fermarti, poi basta un nuovo panorama, una sosta rigenerante o un nuovo incontro che la crisi passa e si riparte.

In altri momenti è la testa che dice basta, ma anche in questo caso con una distrazione o un nuovo stimolo, la macchina si rimette in moto. E poi arriva l’attimo in cui il cielo cambia colore e luce, tutto diventa più morbido e caldo.

La giornata va lentamente a spegnersi, l’aria si rinfresca e là in basso vediamo il termine della nostra tappa. Pregustiamo già il riposo, la doccia, la cena, tutte cose semplici ma che, in momenti come questi, assumono un valore diverso. Tutte le fatiche della giornata lasciano il posto ad una nuova serenità e alla sensazione di sentirsi vivi.

DESCRIZIONE

Di seguito in estrema sintesi le tappe della via degli Abati che noi abbiamo percorso, con le indicazioni di dove abbiamo sostato. Sulle guide e sul sito www.viadegliabati.it  si trovano tutte le informazioni dettagliate.

Munitevi delle Cartoguide ufficiali da richiedere via mail a  [email protected].

Questo è stato il nostro cammino, è ovvio che tutto è modificabile in base ai propri tempi, all’allenamento e alla voglia! Tra l’altro si può improvvisare sul posto, decidendo di volta in volta quanto camminare e dove fermarsi.

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Un consiglio, partite per ogni tappa in autosufficienza per cibo e acqua. Devo dire che in quasi tutte le tappe si incontrano sorgenti e fontane, oppure case di privati. Per il cibo è più difficile. Dipende dalle varianti che sceglierete ma nel dubbio, non fate troppo affidamento su eventuali presenze di bar o altro, possono essere chiusi o privi di quello che vi serve. Si attraversano zone poco abitate e poco turistiche, per cui nel dubbio meglio essere indipendenti. Se poi si ha la fortuna di arrivare per l’ora di pranzo presso un ristorante o un bar allora meglio così, ci si riposa con le gambe sotto la tavola.

IL GIORNO PRIMA DELLA PARTENZA

La partenza è da Bobbio, per agevolarci il ritorno abbiamo lasciato la macchina direttamente alla stazione di Pontremoli, poi in treno fino a Piacenza cambiando a Parma, e in bus da Piacenza a Bobbio, circa tre ore di viaggio totali.

Notte a Bobbio presso l’Albergo ristorante dei Cacciatori www.albegoristorantedeicacciatori.it tel. 0523-936267. In ottima posizione in pieno centro storico, buon ristorante senza colazione, bisogna appoggiarsi ai bar vicino. Camere super vintage.

PRIMO GIORNO

BOBBIO – MARETO D+1250 m / 21 km

La prima tappa della via degli Abati, da Bobbio fino a Fontana il percorso è uno solo. Dalla località Fontana ci sono due alternative: la prima scende a Coli per proseguire verso Cornaro, Pescina e alla Sella dei Generali dove si unisce con l’altra; la seconda passa per il Santuario di Sant’Agostino per unirsi sempre alla Sella dei Generali. Poi da qui quasi sempre in discesa fino a Mareto.

Noi abbiamo optato per la variante alta, per evitare di scendere fino a Coli e poi risalire evitando il caldo delle zone più basse.

Bella tappa, ripida la partenza da Bobbio, bellissima la parte alta della variante dopo il santuario di Sant’Agostino. Se si sceglie questa variante non avete possibilità di rifornimento di cibo, l’acqua invece non manca.

Notte a Mareto, Albergo dei Cacciatori www.albergodeicacciatori.it tel. 0523-915131- bel posto dove riposarsi, cibo genuino, atmosfera d’altri tempi.
In alternativa si può rimanere sulla via e fermarsi a Niceli al B&B Le Margherite tel. 335-4550039.

SECONDO GIORNO

MARETO – GROPPALLO D+ 450 m / 16 km

Tappa breve ma “noiosa”. Si scende fino al fiume Nure in parte su discesa ripida smossa, poi si risale fino a Groppallo sempre nel bosco. Forse la tappa meno bella di tutta la via degli Abati.

Notte a Groppallo all’Albergo ristorante Salini www.fratellisalini.it tel. 0523-916104, ottima ospitalità familiare, ottimo ristorante. Mi segnalano altri camminatori che si sono trovati molto bene al ristorante “Lo Smeraldo”, sempre a Groppallo. .

TERZO GIORNO

GROPPALLO – BARDI D+ 600 m/ km 22Anche in questa tappa ci sono due varianti. La prima del Passo di Linguadà dove si può decidere se proseguire sul percorso basso seguendo e incrociando più volte la strada asfaltata fino a Bardi, oppure girare a sinistra per la variante di montagna del M.Lama. Questa è più impegnativa ma molto bella per gli ambienti attraversati, una classica cima appenninica con boschi di faggio, verdi radure e viste aperte sulle valli intorno.

Notte a Bardi al B&B La casa di Irene www.lacasadiirene.net tel.0525-71796/333-1352655 – ottima cena al ristorante Il Pellicano

QUARTO GIORNO

BARDI – BORGO VAL DI TARO D+1195m / km 33

Tappa lunga, molto bella e varia, partite carichi di cibo perché non si trova nulla lungo la via. Per l’acqua, come sempre sulla via degli Abati, per fortuna non ci sono grandi problemi.

Notte a Borgo Val di Taro presso Albergo Firenze tel. 0525-96478 oppure all’Hotel Mistrello tel.0525-97444, ottima cena al ristorante Al Vecchio Borgo.

QUINTO GIORNO

BORGO VAL DI TARO – PONTREMOLI D+1015m / km 33

Altra tappa lunga e faticosa ma bella e appagante. Innumerevoli gli ambienti attraversati, anche in questa giornata meglio rendersi indipendenti con il cibo.

Bellissima la cresta dopo il passo del Borgallo, un ambiente selvaggio ed aereo veramente unico, tra i più belli di tutta la via degli Abati.

Consiglio fortemente la pausa lunga presso il torrente Verde e le cascate di Farfarà. Risalite il torrente e troverete ottime pozze in cui fare il bagno, per arrivare in breve alla cascata vera e propria, un salto di 20 metri inaspettato.

Tra il lago Verde e l’abitato di Cervara predisponetevi a camminare per un’ora su una sterrata tutta tornanti che metterà a dura prova la vostra pazienza. Noi non abbiamo trovato scorciatoie: per fortuna arrivati a Cervara trovate un bel circolo dove riposarvi e bere una birra.

Noi non ci siamo fermati per la notte a Pontremoli ma abbiamo preferito riposarci due giorni in totale ozio presso la bellissima Locanda il Rustichello www.locandailrustichello.it tel.0187-439652, con un bel giardino panoramico, idromassaggio e sauna.

Buon cammino !!!

4 Commenti su "LA VIA DEGLI ABATI, da Bobbio a Pontremoli"

  1. stefano sacco ha detto:

    Bella spiegazione assai dettagliata del percorso….sono intenzionato a fare la via fine mese maggio….x la credenziale è soltanto possibile averla x posta o magari a Bobbio sapete se la posso trovare visto i tempi ristretti…grazie x le eventuali informazioni…

  2. Luigi ha detto:

    Ciao, io le avevo ordinate via posta insieme alla cartina. Se via mail o per telefono gli chiedi la spedizione veloce sono molto gentili e in pochi giorni ti arrivano. Dovrebbero averle anche a Bobbio ma non mi ero informato avendole già.
    Buon cammino

  3. Nicola ha detto:

    Ciao, bellissimo articolo, grazie!

    Secondo te è fattibile unire le tappe del secondo e terzo giorno (quindi fare MARETO – BARDI)? Siamo due persone abbastanza allenate ad andare in montagna.

    1. Luigi ha detto:

      Ciao, dipende sempre da che tipo di esperienza vuoi vivere. Amici che fanno trail lo hanno fatto tutto in un colpo dall’inizio alla fine. A me piace godermi il cammino, fermarmi, fare foto, parlare con le persone che incontri. Ogni persona ha il suo passo e il suo mood ! Vale tutto😂, basta divertirsi e godersi il viaggio.
      alè

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