In giornata

M. PORTOFINO- ANELLO S.ROCCO – S.FRUTTUOSO

SAN ROCCO – BATTERIE – SAN FRUTTUOSO – PIETRE STRETTE – SELLA TOCA – MORTOLA – SAN ROCCO

K 12 km    D+      4,30/5 h

Questo che vi descrivo è un giro ad anello tra i più belli e completi del Monte di Portofino, se non forse il più bello. E’ abbastanza impegnativo per la lunghezza e per le salite brevi ma intense, ma ripaga in pieno ogni sforzo fatto. Il periodo migliore, come per tutti i sentieri lato mare, va dall’autunno alla primavera inoltrata. Sconsiglierei le giornate estive assolate, vista l’esposizione il caldo può diventare veramente fastidioso e la vegetazione in riposo estivo ha perso molto del fascino delle altre stagioni.

La partenza è dal paesino di San Rocco 221 mt che, posto in posizione privilegiata, si divide tra gli splendidi affacci sul mare e le montagne del primo entroterra. Per chi arrivasse in treno la partenza si può effettuare direttamente da Camogli, in via Bartolomeo, costeggiando il torrente Gentile e salendo fino a San Rocco percorrendo i quasi 900 scalini della mulattiera.

DESCRIZIONE

Lasciate la macchina al parcheggio a pagamento sul piazzale posto prima della strada a traffico limitato che conduce a San Rocco, oppure trovate un posto lungo la strada che da Ruta vi ha condotto fino a qui. Attenzione ai divieti perché la multa è sicura!

Camminando su strada asfaltata arriviamo allo splendido sagrato della chiesa di San Rocco. Fate una visita alla bottega del forno Maccarino sottostante per assaggiare prodotti autentici come le gallette del marinaio, la focaccia e le torte salate.

Da qui, dopo aver ammirato la vista della costa verso Genova, proseguiamo in leggera discesa sulla stradina pedonale in direzione Batterie seguendo il segnavia due pallini rossi.

Se fate caso al bosco sottostante la stradina, noterete che gli alberi sono tutti molto inclinati verso il mare: questo perchè l’intero versante, per la particolare conformazione geologica, è soggetto da tempo a un lento “scivolamento” verso il basso, evento che causa anche le irregolarità sulla via che stiamo percorrendo. Attraversiamo ora la frazione di Mortola.

Il posto è bellissimo, siamo a picco sul mare, in pieno lato ovest del promontorio tra caratteristiche abitazioni liguri, piccoli orti terrazzati affacciati sul mare e viuzze ombrose, il tutto circondato da rigogliosi rosmarini, limoni e altre piante della macchia mediterranea. Proseguendo si entra in un fitto bosco di lecci ombroso e fresco, per trovarsi dopo poco in una zona molto più aperta, assolata e circondati dalla tipica macchia mediterranea con corbezzolo, ginestra, cisto, lentisco e mirto.

Questa è la bellezza del Parco di Portofino, passare da un habitat tipico mediterraneo ad uno continentale, il tutto nella stessa giornata.

Arriviamo quindi alla zona denominata Batterie 246 mt, risalenti alla seconda guerra mondiale, con la sede del Parco dove ricevere informazioni dalle Guide Ambientali e visionare i filmati sulla storia di queste costruzioni militari e su quella del Monte di Portofino.

E’ d’obbligo scendere qualche metro sulla destra per visitare le postazioni della contraerea ed i bunker accessibili: la vista è unica, l’emozione anche.

Proseguendo il sentiero diventa sempre più panoramico ed interessante: siamo ora in pieno versante sud, a destra il mare e le rocce della costa, a sinistra il promontorio che ci sovrasta con la sua natura selvaggia.

Arriviamo quindi al tratto più “impegnativo”, il Passo del Bacio, un traverso un po’ esposto su roccia, il tipico conglomerato di questa parte del Monte, ottimamente attrezzato con catene per semplificarne il passaggio. In pochi passi ci troviamo di fronte alla Cala dell’Oro e alla Punta della Torretta, una bellissima propaggine che si tuffa nel blu del mare.

Ora il sentiero prosegue con piccoli saliscendi e anse, alternando passaggi nel bosco e affacci sul mare. In breve, arriviamo alla base di una ripida e faticosa salita, soprattutto se affrontata con il sole alto, che ci porterà velocemente ad un colletto dove finalmente poter riprendere fiato e riposarsi.

Si segue il sentiero sulla destra, che con una ripida e tortuosa discesa, ci porterà a San Fruttuoso. Nella parte finale attraversiamo un uliveto dal quale appaiono magnifici scorci della baia sottostante. San Fruttuoso è un posto unico e merita una lunga sosta per visitare l’Abbazia, per pranzare o per rilassarsi sulla piccola spiaggetta e fare un bagno, se la stagione lo consente. Volendo interrompere la gita a san Fruttuoso si possono prendere i battelli per Camogli e Portofino.

Per proseguire il nostro itinerario imbocchiamo il sentiero che dal centro del borgo sale in direzione Pietre Strette, segnavia un cerchio vuoto, inizialmente su una bella mulattiera che si trasforma a tratti in uno stretto sentiero tortuoso nel quale osservare tutte le fratture del conglomerato, questa particolare roccia sedimentaria costituita da ciotoli di diversa dimensione e natura e cementati tra di loro da sabbia o argilla, tipica di questa parte del Monte di Portofino.

Attraversiamo ora, prima di raggiungere la località Molini, un uliveto oggetto negli ultimi anni di un bell’intervento di recupero ad opera della cooperativa che gestisce anche l’Agririfugio Molini. E’ un piacere arrivare oggi in questo posto, abbandonato all’incuria per anni e ritrovare le fasce curate, le piante potate e un oasi di sosta dove fermarsi e ristorarsi come forse poteva essere un tempo.

Sempre in salita si arriva alla sorgente delle Caselle che, grazie a un ardito acquedotto, ha fornito per anni il borgo marinaro di Camogli di un’ottima acqua potabile, acqua che è stata anche usata in passato per creare gassose e aranciate imbottigliate a Camogli dalla ditta Riccobaldi prima e Ogno e Simonetti fino agli anni ’60. Una fontana è disponibile per dissetarsi.

Da qui parte verso sinistra il sentiero dell’antico acquedotto, conosciuto come sentiero dei Tubi, veramente suggestivo e a tratti adrenalinico per le partiattrezzati e le piccole gallerie attraversate, che si può percorrere solo con le guide del Parco. ( per info Parco di Portofino)

Si prosegue in salita su mulattiera nel vallone al fresco del bosco di lecci, fino a raggiungere il crocevia delle Pietre Strette 452 mt, nome che deriva dai torrioni di conglomerato presenti in zona. Poco prima delle Pietre Strette dobbiamo seguire il sentiero sulla sinistra in direzione Sella Toca, segnavia triangolo rosso.

Questo meraviglioso sentiero corre a quote molto più alte di quello percorso al mattino e regala panorami molto aerei e suggestivi. Nelle giornate di cielo terso si ha la sensazione di essere su di un’isola selvaggia, a picco sul mare, con il verde della macchia mediterranea che si confonde con il colore del mare.

Si prosegue quasi sempre in piano, alternando passaggi al coperto e affacci verticali su Cala dell’Oro e Punta della Torretta, circondati nella stagione giusta dai profumi e dai colori delle piante della macchia: l’arancio dei frutti del corbezzolo, il giallo delle ginestre, il blu scuro delle bacche del mirto e il bianco dei fiori del cisto.

Arrivati a Sella Toca 450 mt, inizia la discesa nel bosco che ci porterà ad incrociare il sentiero di questa mattina in località Fornelli. Da qui, in salita, basta ripercorrere il percorso dell’andata per arrivare al punto di partenza a San Rocco, completamente appagati e rigenerati dalla giornata trascorsa.


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2 Commenti su "M. PORTOFINO- ANELLO S.ROCCO – S.FRUTTUOSO"

  1. Maria Rosa Ravazzolo ha detto:

    Bravi! Programma dettagliato e invitante

    1. Luigi ha detto:

      Grazie mille Rosa,e buone camminate!

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